Il numero di ottobre della Revista Periplo è dedicato alla Geopoetica, geografia umana ed emozionale, caleidoscopio di realtà palpabili e sentimenti intangibili.
Citando Georges Perec:
“Insomma, gli spazi si sono moltiplicati, spezzettati, diversificati. Ce ne sono oggi di ogni misura e di ogni specie, per ogni uso e per ogni funzione.
Vivere è passare da uno spazio all’altro, cercando il più possibile di non farsi troppo male...”
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Edmond Jabès |
La palabra hospitalaria en el universo de Edmond Jabès Nelle scorse settimane ho conosciuto, letto e cercato di illustrare l'opera di Edmond Jabès, scrittore e poeta di origini italiane, nato in Egitto nel 1912 e poi trasferitosi definitivamente in Francia negli anni della Crisi di Suez. L'occasione è arrivata da Víctor, dal suo Periplo e da questo splendido articolo di María José. Ancora non sono abituata a gestire bene la paletta dei colori scelti per ogni nuova uscita e faccio un po' fatica a realizzare le idee come vorrei. |
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Ciudades como cuerpos, poema de Andrés Catalán Interessante è stato anche lavorare su questa poesia di Andrés Catalán, che descrive quella sottile sensazione che ogni tanto ci pizzica, quando pensiamo di conoscere davvero bene una persona, il nostro corpo, il suo corpo ma all'improvviso ci accorgiamo che forse non ne sappiamo più niente. Non sono forse così anche le città? Corpi, luoghi. __________________________________________________________ |
Infine, un tramonto sulla città.
Prima che si accendano le luci, prima che si chiudano gli occhi.
Qui.
1 comment:
ah, ecco dove si commenta...
credevo fosse troia in fiamme...
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