Scriveva Paul Valéry che la parola del mythos “dà senso là dove il logos è silenzio, o tautologia o contraddizione”. Se nel secondo termine è racchiuso il nome di una ragione che si chiude, per sua stessa natura, a una ricchezza dell’essere vissuta come fastidiosa o non governabile eccedenza, il primo apre invece alla forza, originaria e sempre nuova insieme, di quell’agire poietico che crea mondi e cosmogonie.
E' online il numero n.9 di Itinera - Rivista di filosofia e di teoria della arti, interamente dedicato al mito e alle sue derive cotnemporanee. Qui l'indice e tutti gli articoli.
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